Francesco
(sabato 24 novembre 2012)
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Altro
ALTRO MURO DI GOMMA
Una notizia inquietante pescata dal Secolo XIX:
CASO CERVIA, 22 ANNI SENZA RISPOSTE
Genova - Ventidue anni fa ci fu il rapimento di un tecnico elettronico sanremese, Davide Cervia, che non fu mai risolto dagli inquirenti. “Chi l’ha visto?” durante l’ultima puntata è tornato ad occuparsi del caso per alcuni sviluppi recenti. Martedì 16 ottobre nell’abitazione della famiglia c’è stata una forte esplosione, che si è conclusa senza ferimenti. Tanta paura e danni materiali alla casa. Un episodio che per la figlia del tecnico scomparso, Erika, è «misterioso e pieno di incongruenze. Non un caso». La vicenda è quantomai intricata e a 22 anni di distanza non c’è ancora nessuna certezza.
Erika e il fratello Daniele lo scorso settembre hanno citato a giudizio insieme alla madre Marisa, i ministeri della Difesa e della Giustizia davanti al Tribunale civile di Roma, chiedendo i danni «per la violazione di ciò che può definirsi il diritto alla verità». Il processo inizierà il 7 dicembre con molte domande a cui nessuno ha ancora risposto.
Cervia era un esperto di guerre elettroniche: ottenne tre brevetti da tecnico elettronico presso le Mariscuole di Taranto: ECM (Contromisure elettroniche disturbo emissioni radio altrui), ESM (Ricerca segnali comunicazioni radar), ECCM (Disattivazioni disturbo nemico). Le sue abilitazioni erano segretissime e gli studi si tennero nel riservo più totale per alcuni programmi di formazione protetti della Marina.
Dopo le abilitazioni, Cervia iniziò a lavorare nel montaggio e nella manutenzione di apparecchiature sulla nave Maestrale a La Spezia. Era l’inizio degli anni ‘80. Per la segretezza delle sue conoscenze la NATO gli impose il Nos, che lo vincolava al riserbo totale. Nel 1983 Cervia si sposò e decise di costruire una famiglia, abbandonando il ramo militare.
Una mattina di settembre del 1990 venne preso e portato via da una macchina. La denuncia fu immediata e la famiglia riuscì anche a scattare una fotografia della targa della vettura che lo aveva rapito. Ma fu tutto inutile. Un “muro di gomma” portò i Carabinieri ad indagare a rilento: la foto dell’auto scomparve, la moglie fu interrogata sei mesi dopo e costretta a rispondere alle domande solo con “sì” o “no” e molti testimoni oculari non vennero neanche interrogati.
Ci furono vari appelli della famiglia che portarono ad interrogazioni parlamentari, appelli del Papa e l’invio all’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro di migliaia di cartoline da parte di cittadini per chiedere chiarezza. Arrivò qualche risposta dal ministro della Difesa Andò ma poi non emerse nulla di significativo.
La famiglia, intanto, viveva e vive nell’incubo di non sapere niente dell’uomo. Telefonate mute, pedinamenti e offerte di denaro volevano far interrompere la ricerca e la richiesta di chiarezza della moglie e dei figli. Oggi, a 22 anni di distanza, non c’è ancora nessuna spiegazione. E vivono ancora nell’incubo di ritorsioni e intimidazioni, come testimonia l’esplosione dello scorso 16 ottobre.
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CHE NE DITE? Non vi viene in mente la vicenda (da cui è uscito il film) di un certo aereo coplito da un missile sulla Sicilia???